Come associazione impegnata nello studio e ricerca sulla conservazione e restauro del nostro patrimonio culturale, desideriamo esprimere il pieno sostegno alla lettera recentemente pubblicata dalla Commissaria dell’Accademia Carrara, indirizzata alla Sindaca di Bergamo e Presidente della Fondazione Carrara.

La lettera evidenzia con fermezza la necessità di rispettare l’eredità morale e culturale del Fondatore Conte Giacomo Carrara e dei molti donatori che negli anni hanno arricchito il patrimonio artistico e culturale di Bergamo.

La Commissaria denuncia la complessa situazione gestionale che sta penalizzando l’Accademia Carrara, sottolineando l’importanza di affidare la direzione ad una figura dotata di competenze storico-artistiche e poteri decisionali autonomi:

“Così come avviene nella maggioranza dei musei del mondo, il responsabile di ogni museo è un Direttore con formazione ed esperienza storico-artistica, con pieni poteri gestionali al quale compete anche la responsabilità finanziaria dell’ente. Una impostazione duale, con la predominanza dei poteri dati al General Manager, come oggi avviene, non può adempiere agli scopi statutari e crea continue problematiche gestionali.”

Condividiamo con la Commissaria la speranza che questo richiamo riceva attenzione e sostegno

 

 

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera:

Alla Signora Sindaca di Bergamo e Presidente della Fondazione Carrara

La Commissaria della Accademia Carrara ritiene di dover esprimere alcune valutazioni sulla ennesima crisi gestionale della Fondazione Accademia Carrara. Premesso che la Commissaria non ha compiti gestionali, ma riveste il ruolo morale e civico di vigilare che la gestione dei beni donati dal Fondatore Conte Giacomo Carrara e dai molti benemeriti filantropi persegua le volontà espresse dai Donatori.

Sin dal testamento del Conte Carrara del 1795, la Commissaria venne incaricata della amministrazione della Scuola di Disegno e della Collezione Museale per finalità culturali e artistiche. Con coerenza, tale ruolo venne svolto sino al 1958, quando il Comune di Bergamo venne immesso nel patrimonio impegnandosi a garantire la conduzione a favore della Comunità Bergamasca secondo le finalità di Cultura perseguite dal Fondatore.

Nel 2015 il Comune affidò la gestione della Carrara a una Fondazione che nel proprio statuto richiama i principi stabiliti nel testamento del Conte Carrara. Oggi la conduzione della Fondazione è sotto gli occhi di tutti in termini negativi, causando danni significativi alla sua immagine che hanno travalicato l’ambito cittadino.

Così come avviene nella maggioranza dei musei del mondo, il responsabile di ogni museo è un Direttore con formazione ed esperienza storico-artistica, con pieni poteri gestionali al quale compete anche la responsabilità finanziaria dell’ente. Una impostazione duale, con la predominanza dei poteri dati al General Manager, come oggi avviene, non può adempiere agli scopi statutari e crea continue problematiche gestionali. Questo è quanto abbiamo sempre richiesto invano nei vari Cda che si sono succeduti, fino all’ultimo rifiuto che ha causato le dimissioni del Direttore.

Va ricordato che Cultura non è solo ricerca erudita, ma impegno di vita civile. Il reiterarsi di dimissioni da parte dei Direttori crea vuoti di attività e isolamento culturale per la citta. Il Consiglio della Fondazione, invece di interrogarsi sulle ragioni e intervenire a correggere le cause della situazione, è compatto nel voler ripercorrere la stessa strada sbagliata: nessun Direttore di Museo al mondo può accettare limiti operativi come la cancellazione di mostre già previste e la subordinazione a un General Manager senza specializzazione in gestione dei beni culturali.

Il capovolgimento delle gerarchie provoca la incapacità di dialogo con le istituzioni museali nel mondo, facendo regredire la Carrara a meri livelli provinciali. Questa regressione potrà provocare una flessione dei visitatori per l’offerta collaterale meno scientifica e sicuramente una mancanza di fiducia da parte di potenziali benefattori e donatori.

Nel caso specifico, Bergamo aveva la Direttrice ideale, capace di esprimere Cultura a tutti i livelli, forte di esperienze gestionali in Italia e negli Stati Uniti; avrebbe fatto vivere alla città grande e vera Cultura, non solo slogan autoreferenziali sulla Capitale della Cultura. Averla messa in condizioni di non poter operare da Direttore è un attentato anche al buonsenso. Vero tradimento della volontà dei Fondatori.

Questo problema sarà risolto solo modificando l’organizzazione gestionale con un solo Direttore che abbia la piena responsabilità. In tal modo si avrà anche la trasparenza che oggi latita e che in molti richiedono.

Il Direttore – con formazione artistico-culturale – dovrà essere scelto con pubblico concorso e dovrà garantire l’esperienza gestionale attraverso l’attività in precedenti funzioni corroborate da meriti scientifici (quali ricerche e studi anche con esiti attributivi).

La Commissaria, per il suo ruolo di garante delle volontà del suo antico Donatore, ha il dovere di denunciare ai bergamaschi questo scadimento dell’uso del loro Patrimonio Culturale. Nella speranza che questo richiamo trovi i consensi che portino consiglio anche a livello politico.

La Commissaria della Accademia Carrara:

  • Willi Zavaritt
  • Ignazio Deluse Bonomi
  • Giovanni Saredo Marieni
  • Alessio Agliardi
  • Giulio Terzi di Sant’Agata
  • Piero Moroni